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Testimonianza del Commendatore Riccardo Bianchin: La battaglia di Nikolajewka

LA BATTAGLIA DI NIKOLAJEWKA (Fronte Russo 1943)

Anche quest’anno, in occasione del 73esimo anniversario dell’epica battaglia di Nikolajewka, il Gruppo Alpini di Volano (TN), ad essa intitolato, indice una celebrazione in ricordo e suffragio dei Caduti sul fronte russo, che vide l’immenso coraggio della Divisione Alpina Tridentina, comandata dal Generale Luigi Reverberi.
ll combattimento nel settore italiano iniziò il 15 Gennaio 1943, il ripiegamento nemico, dovuto ad accaniti scontri, si è concluso il 25 successivo, con la presa di Nikolajewka, rottura dell’accerchiarnento delle fanterie, delle artiglierie e carri armati dell’Armata Russa e la liberazione delle Divisioni Alpine: Julia – Pasubio Taurinense – Celere e Sforzesca, su un fronte di 52 kilometri.
l-‘ansimare dei muli, che trainavano slitte vacillanti, sotto il peso del doloroso carico umano di feriti e di assiderati, si mescolava al vociare dei soldati ancora validi, tesi nello sforzo di spezzare I’accerchiamento dell’Armata Russa.
La tormentosa richiesta di rinforzi, che tardavano ad arrivare. Le munizioni e i viveri che scarseggiavano, quando il lacerante silenzio della gelida sera (oltre 40’ sotto zero) viene rotto dall’alta voce del Generale Reverberi: “TRIDENTINA AVANTI ! O SI SFONDA O SI MUORE !” che infonde vigore e spinge i combattenti ad un assalto all’arma bianca: I’accerchiamento si spezza!
AI di là della ferrovia al culmine di una leggera salita, le armi tacciono, ma anche molti soldati e sottufficiali dell’una e dell’altra parte.
C’era nel cuore di quei giovani il desiderio di tornare in seno alle proprie famiglie e la consapevolezza dell’inutilità di un conflitto senza speranza di vittoria, ma anche quella di aver compiuto il proprio dovere.
ll giorno successivo, Don Carlo Gnocchi, Cappellano Militare della “Tridentina”, nell’Omelia della Santa Messa, disse: “Dio era con gli Alpini, ma gli Alpini erano degni di Diol”
Fronte russo, vicende vissute dal 15 al 25 gennaio 1943.
Riccardo Bianchin